Il Sistema di Protezione Civile: nuovi orizzonti

È stato un incontro molto impegnativo quello di mercoledì 27 aprile e non soltanto per la mole di slide e dati presentati, ma soprattutto per l’orizzonte che i nostri ospiti, l’Ing. Francesco Gelmuzzi e la nostra volontaria Dott.ssa Elisa Carnevali, entrambi dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, hanno voluto aprire su quella che sarà nei prossimi anni, l’attività e soprattutto la “filosofia” operativa della Protezione Civile.

L’Italia, malgrado innegabili miglioramenti, continua ad essere un Paese nel quale le conseguenze del più generale cambiamento climatico, si sommano a fragilità storiche. Per rimanere circoscritti alla nostra Regione, bastano due dati a ricordarcelo: in Emilia Romagna il 45.7% del territorio (pari a 22.452 kmq) è potenzialmente soggetto ad alluvioni e il 95% delle aree boschive (che ricoprono il 25% del territorio regionale) si trova in aree collinari soggette ad incendi.
In tale contesto, tutelare la vita, le attività umane e l’ambiente in genere, dai pericoli e dai danni derivanti da eventi calamitosi di varia origine, è quanto mai d’attualità, al punto che la nostra Regione ha integrato la Protezione Civile nel più generale sistema di sicurezza territoriale, dando vita nel 2015 all’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile: iniziativa che rappresenta un vero e proprio cambiamento di passo nell’operatività di questa struttura.

Oggi, missione dell’Agenzia, è proprio quella di concorrere alla creazione di un sistema regionale di gestione, sempre più integrata, dell’intero ciclo dei rischi (previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza), perché’ le esperienze maturate in anni di interventi emergenziali, hanno fornito importanti conoscenze su come gestire ed operare sul territorio, in termini di una accresciuta capacità di resilienza dello stesso.
In altre parole gli interventi di emergenza, ci danno sempre molte informazioni per poi fare una buona prevenzione.

Da qui, una nuova “filosofia operativa” dalla quale scaturiscono precisi interventi e progetti: ne riportiamo alcuni tra i tanti in cantiere. Per esempio, nell’attività di conoscenza e presidio del territorio, sono state realizzate 19 nuove stazioni idropluviometriche con un investimento di 545.000 euro, è stato realizzato il PGRA (Piano Gestione Regionale Alluvionale) 2021/2027 ed infine è sempre più importante il contributo che l’Agenzia fornisce con i suoi uffici tecnici, per verificare che i vari progetti relativi al rischio idraulico presentati da enti pubblici e privati, siano coerenti con la sicurezza (a oggi sono 2404 le istanze presentate e in corso di definizione).
In questo contesto, non è da dimenticare l’incremento dato dall’Agenzia ad una attività a noi cara, in quanto praticata dal nostro Gruppo già da diversi anni: l’informazione alla popolazione sui rischi presenti sul territorio e sul “come” affrontarli per ridurne le conseguenze negative. Un’attività che realizza pienamente questa nuova “filosofia” dell’Agenzia perché nell’ottica della prevenzione responsabilizza ciascuno di noi alla vigilanza e custodia del nostro territorio e della nostra gente.

Una sfida bella ed importante!

Questo contenuto è stata visualizzata 342 volte