Forlivese 2003, prove tecniche di sisma

Forlivese 2003, prove tecniche di sisma
Esercitazione nazionale in Romagna. Simulato un terremoto per testare capacità di intervento (11-12 ottobre)
FORLI' (10 ott. 2003) - Un terremoto dell'ottavo grado della scala Mercalli (magnitudo 5,5) con epicentro a Bagno di Romagna nell'Appennino forlivese. Ecco lo scenario che dovranno fronteggiare i tecnici e gli operatori di protezione civile i prossimi sabato 11 e domenica 12 ottobre.
Niente paura però. Si tratta infatti di "Forlivese 2003", un'esercitazione nazionale - l'unica del semestre di presidenza italiana dell'Ue - per testare la capacità di intervento del sistema nazionale e regionale di protezione civile in seguito a un evento sismico rilevante.
Uno scenario che ha un precedente storico ben preciso: il sisma verificatosi alle ore 15,12 dell'11 ottobre 1918 a Santa Sofia.
All'esercitazione saranno interessati i territori di 71 comuni nelle province di Forlì-Cesena, Arezzo, Pesaro-Urbino, Firenze, Rimini e Ravenna per una popolazione complessiva di 442.826 persone in un'area di 5.118 chilometri quadrati.

Forlivese 2003, un test per l´organizzazione

L´esercitazione "Forlivese 2003" è stata illustrata nei giorni scorsi nella sede della Regione, dal responsabile del Dipartimento nazionale di protezione civile, Guido Bertolaso, insieme a Demetrio Egidi, responsabile regionale del servizio Protezione civile e al vicepresidente della Regione Flavio Delbono.
Per Bertolaso si tratterà di un test importante della macchina organizzativa, perché il terremoto simulato è un terremoto di media entità paragonabile per intensità a quelli di Marche, Umbria e Molise e abbastanza tipico per il nostro Paese.
Bertolaso, cui Delbono ha chiesto di farsi tramite presso il Ministero del tesoro affinché vengano sbloccati 250 milioni di euro già iscritti a bilancio per il 2003, destinati alla protezione civile nazionale e a quelle regionali, ha anche ricordato l´importanza della capacità di coordinamento che caratterizza il sistema nazionale della protezione civile. Su questo aspetto, che sarà al centro della stessa esercitazione, è intervenuto anche Demetrio Egidi che ha parlato di un modello organizzativo ad anelli concentrici, dal comunale al nazionale.
"Solo facendo lavorare in sintonia i diversi livelli - ha spiegato Egidi - è possibile dare risposte adeguate".
Oltre al Dipartimento nazionale di protezione civile, "Forlivese 2003" coinvolge infatti il Dipartimento dei Vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile del Ministero dell'Interno; le Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria; le Prefetture e le Province di Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino, le diverse Amministrazioni Comunali, il Volontariato di protezione civile, le Asl e le Aziende ospedaliere, il servizio 118 regionale, l'Anas, le Organizzazioni di Volontariato.
In particolare la simulazione permetterà di testare l'impiego della Colonna mobile regionale integrata dell'Emilia-Romagna, la struttura sperimentale ideata da Protezione civile regionale, Volontariato di protezione civile e Vigili del fuoco e che già è intervenuta nel recente terremoto del Molise.
Alla presentazione di "Forlivese 2003" sono intervenuti anche il vice prefetto di Forlì Giovanni Francesco Monteleone e il responsabile dei Vigili del Fuoco dell´Emilia-Romagna Alfio Pini.

Cosa c´è da sapere

Quella scelta per l´esercitazione "Forlivese 2003" è una zona che in base alla recente riclassificazione nazionale del rischio sismico (ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri entrata in vigore l´8 maggio 2003), è stata confermata di livello 2, ovvero a rischio medio-alto ( il livello 1, quello a rischio più forte è assente in Emilia-Romagna, mentre il livello 3 corrisponde al rischio medio-basso).
L'episodio sismico più recente e che ha interessato soprattutto gli abitati di Santa Sofia, Bagno di Romagna e Galeata con un'intensità massima di magnitudo 3,9, risale al gennaio 2003.
L´esercitazione coinvolgerà 800 tecnici, 30 squadre di intervento urgente e 130 mezzi di vario tipo comprese 6 strutture sanitarie mobili.
Non è previsto alcun coinvolgimento diretto della popolazione locale nell'esercitazione.
Tuttavia si è ritenuto importante prestare particolare attenzione all'attività di informazione rivolta ai cittadini per spiegare loro obiettivi e significati dell'iniziativa.
Verranno in particolare distribuiti un depliant informativo sull'esercitazione e un opuscolo della Regione Emilia-Romagna sul "che fare" in caso di sisma.
I Comuni di Santa Sofia e Bagno di Romagna attiveranno un punto informativo in funzione per tutta la durata dell'esercitazione.
Nell’esercitazione sarà coinvolto anche il Nucleo di valutazione per le emergenze sismiche, una vera e propria "task-force" regionale appositamente addestrata per compiere l´analisi dei danni e la valutazione dell’agibilità degli edifici colpiti da terremoto, oltre che i rilievi dei dissesti franosi.
La struttura è formata da ingegneri, architetti, geometri e geologi che hanno frequentato un corso pilota nazionale, proprio sull’Appennino forlivese, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Dipartimento della protezione civile, con la collaborazione del Servizio sismico nazionale e del Gruppo nazionale per la difesa dei terremoti del Cnr.

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